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FORMAZIONE

A me di questo mondo piacciono le violette del pensiero quando sbocciano spontanee in Aprile, in groppa al greppo.

Mi piacciono i computer e le dita che battono sulla tastiera. Mi piace lavorare con la Creative Suite, After Effects, Illustrator, Photoshop e InDesign. Mi piace la pizza di Fabio e Fabiola, ma non la mangio sempre, perché non sempre ho bisogno di quell’ energia.

Mi piaccio io viva.

Non mi piace la guerra e nemmeno il mal di denti o il mal di schiena o in generale il corpo quando fa male, ma mi piace affondare, cercare, ascoltare, sciogliere e coagulare. Non mi piace quando ci facciamo del male e poi sinceramente detesto questo discrimine tra mi piace e non mi piace, che è poi lo stesso, a monte, che c’è tra bene e male, i quali sono inscindibili, siddonca basta, facciamocene una ragione.

Ieri lavoravo su di un logo e di uno stesso modello ne avevo realizzate due versioni, la stagista, quando le ho chiesto un parere mi ha detto -Mi piace di più questo-

La guardo e chiedo perché?

– Non saprei, mi convince di più.

Ho dovuto forzare il respiro per respirare di più.

Il punto è che: se tu sei il committente, puoi usare quelle espressioni, altrimenti…. cosa ce ne frega di quale ti piace di più a te?! Ti si chiede di più, ti si chiede di riflettere le formule universali della bellezza, ti si chiede di dimostrare la perfezione, ti si chiede … non è così semplice come la fai tu …

o forse invece sì, conviene fare così, essere semplici e lasciare andare,

ma ci sono dei gradi anche nella semplicità.

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