Partorire il simbolo – cit. C.G.Jung
Trascrivo un pezzo da Jung
“Per trovare la mandragola ci vuole il cane nero perché, se si vuole creare il simbolo, si devono dapprima riunire il bene e il male. Il simbolo non si escogita e non si inventa, nasce. Il suo nascere assomiglia al prodursi della vita umana nel grembo materno. È vero che la gravidanza è causata da un accoppiamento intenzionale; il che avviene con attenzione voluta. Ma quando il profondo è stato fecondato, allora il simbolo cresce da solo e viene partorito dalla testa, come si addice a un Dio. Ma subito la madre, come un mostro, vorrebbe gettarsi sulla creatura, per inghiottirla nuovamente.”
C.G.Jung – Libro Rosso
Mi pare una riflessione interessante e tipica di quegli anni, mi sento addosso un cappotto di fustagno, una divisa da luogotenente con berretto graduato, sta per scoppiare la guerra e nello stesso libro Jung parla delle sue visioni “premonitrici” della Grande Guerra, vide, infatti, come dall’alto l’Europa coprirsi di sangue.
Certo è che stando alla mia discendenza io non sarei di certo stata un luogotenente di stanza a Vienna, ma un soldato semplice in scarpe di tela proveniente dalla deep campagna marchigiana, sotto ai monti, gente che ha mucche e grano e braccia da lavoro. Il padre di mio nonno fu arruolato nell’arma dei Carabinieri nel 1915.
In ogni caso, altra chicca apprezzabilissima del Libro Rosso nell’edizione studio di Bollati Boringhieri, sono le lettere in rosso, gli slash in rosso che intercorrono ogni tanto, senza un criterio preciso. Non so perché questa edizione riporti le lettere colorate, forse è scritto nell’intro, ma non l’ho letta a fondo, perché volevo tuffarmi nel libro senza panature preventive, però so che in un altro libro che possiedo, dal titolo Colors, che acquistai a Londra nel 2009, nel capitolo dedicato al rosso è riportata una tradizione tibetana, la quale prevedeva l’intercalare di lettere o frasi in inchiostro rosso al fine di intrappolare lo spirito del testo sulla carta, proteggendo così il lettore.
Un interessante articolo sul Libro Rosso l’ho trovato qui.