Natale senza un soldo – suggerimenti per un cinepanettone
La protagonista è una lei, freelancer, imprenditrice, partita iva (aprì la partita iva 13 anni prima, per potersi occupare anche dei suoi figli, senza doverli lasciare a qualcun altro che comunque avrebbe dovuto pagare). Ha una casa, un nucleo familiare composto da 4 elementi di cui 2 figli, un camino con legna vera, una libreria, un cane e anche un gatto e un tappeto davanti al camino con le palle da pilates, dove passa le sere a sporcarsi di cenere, come Cenerentola prima che diventasse principessa.
Arriva Natale, la tv si prodiga nel trasmettere dolci pubblicità e cinepanettoni, il benessere americano viene sciorinato da Netflix che lo mette in mostra attraverso sontuosi alberi di Natale carichi di doni e vialetti innevati di neve artificiale, illuminati a giorno da caldi led che sembrano fatine.
In mezzo a tutto questo ci sono Israele e la Palestina, i genocidi, l’ucraina, i grilli i vaccini la peste suina e i social che parlano di Diddy.
Quando hai la P.I. dicembre è il momento dell’acconto sulle tasse dell’anno successivo, dopo che hai pagato l’ultima rata delle tasse sull’anno precedente, l’INPS e l’immancabile rata dell’Agenzia delle Entrate per i debiti maturati durante i primi anni di attività, quando si lavorava poco e i bambini erano veramente piccoli,
La protagonista è lì, che anche quest’anno arranca davanti all’ultimo F24 pervenuto. Se fa i conti, i conti tornano, i soldi dovrebbero esserci, ma il circuito del debito li risucchia tutti e i soldi non bastano per pagare tutti gli F24. Si trova tra l’incudine e il martello. Se non paga maturerà ulteriori debiti…. come uscire dall’impasse?
A questo punto c’è la svolta:
un giorno di pioggia Andrea e Giuliano incontrano Licia per caso, poi Mirko finita la pioggia….
e ….
happy ending.
Buon prenatale.